Il notaio genovese nella società medievale (un CD edito dall’Archivio di Stato di Genova).

Nell’immaginario storiografico del Medioevo Genova è i notai, almeno quanto Venezia è le navi e la Toscana le banche.
Perché questi miti si formino è necessario custodire fonti documentarie imponenti e poter vantare un’antica tradizione di studi che abbia saputo esaltarne il valore storico, diffonderne la conoscenza.
Genova possiede il più antico registro notarile esistente, il celebre cartolare di Giovanni Scriba, che inizia nel 1154 e unici al mondo, insieme a due savonesi, sono anche gli altri sette cartolari del dodicesimo secolo.
Con i suoi 150 registri del Duecento, Genova supera da sola il totale di quelli conservati nel resto d’Europa. Le unità trecentesche sono circa 500 e, se si considerano le carte dei notai attivi fino alla fine dell’Ottocento, si arriva ad un totale di oltre 40.000 unità.
Non stupisce che un simile archivio rappresenti, da oltre un secolo, un punto di riferimento per gli storici del mondo intero.
Il CD realizzato l’8 ottobre 2004, in occasione della Mostra documentaria che ha affiancato nel 2004 il Convegno HINC PUBLICA FIDES, è stato curato dal Dott. Alfonso Assini, con la collaborazione di Enrico Basso e la consulenza scientifica di Vito Piergiovanni, Carlo Carosi, Paola Caroli e Ignazio Galella.
Per la ricerca scientifica e i testi hanno collaborato:
Maria Grazia Alvaro, Tonia Banchero, Claudia Carioli, Maddalena Giordano, Valentina Ruzzin e Patrizia Schiappacasse.